Porta Ninfina vince il Palio Madonna del Soccorso 2016
Come nel 2014 Porta Ninfina, a digiuno lo scorso anno, ha vinto il Palio Madonna del Soccorso 2016, portando a 25 il numero dei cimeli in bacheca (15 Madonna del Soccorso e 10 S.Oliva). È stata come al solito una corsa all’ultimo anello, un botta e risposta tra le tre Contrade che si sono rincorse per tutto l’arco delle 36 carriere, nell’arena immersa tra gli spalti gremiti di Piazza Signina. Una bolgia dalla quale è uscita una sola squadra vincitrice: Porta Ninfina con 7 anelli, seguita da Porta Romana con 6 e Porta Signina con 3.
Tra le acclamazioni, i quattro cavalieri rossoblu, al galoppo serrato in sella ai loro destrieri, hanno solcato la pista fin sotto la tribuna delle autorità dove hanno ritirato l’ambito drappo realizzato dall’artista Joana Amézquita Téllez, portato poi in trionfo dai contradaioli al grido di «Viribus Unitis » fin entro le mura amiche della parte di Cori valle che guarda verso Ninfa, dove i festeggiamenti sono continuati fino a tarda notte. Le altre due Porte potranno prendersi la rivincita il 30 Luglio, quando a Stoza si disputerà in notturna il Palio di S.Oliva dipinto dall’artista Luana Milita. Prima però spazio alle Feste di Porta.
L’attesa sfida è stata preceduta dal corteo storico in costumi rinascimentali, esaltato dall’opera manuale di sartorie specializzate, partito da Piazza della Croce e giunto a Piazza Signina, dopo aver attraversato, da valle a monte, le stradine dei centri storici della città, nel bagno di folla riservato ai figuranti dal pubblico assiepato ai bordi del “bravium”. Dopo l’esibizione degli Sbandieratori di Cori, ha avuto inizio l’avvincente gara equestre tra cavalieri che dovevano infilare, con pugnale di legno a punta d’acciaio, un anello d’argento pendente da una staggia posta a circa metà del rettilineo da percorrere.
I quattro cavalieri di ciascuna Porta, tre titolari e una riserva, ciascuno con la casacca del proprio Rione, si sono affrontati in un duello di abilità e velocità. Ognuno in sella al suo cavallo in corsa, doveva centrare l’anello con il pugnale, raccogliendone il maggior numero possibile, entro il tempo minimo stabilito mediante un’apposita sessione di rilevazione e corrispondente alla loro media. Quattro le corse, per ciascuna delle quattro carriere, a disposizione di ciascuno dei tre concorrenti di ogni Porta il quale deve anche saper controllare l’entusiasmo dopo aver infilato l’anello che, per essere validamente assegnato, deve essere mantenuto sulla punta del pugnale per una distanza minima dalla staggia.
Marco Castaldi