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2 giugno 1946 a Cori

La città di Cori ricorda il suo 2 Giugno 1946 alla vigilia della Festa nazionale che commemora la nascita della Repubblica Italiana, a seguito del primo referendum istituzionale a suffragio universale che mise fine alla monarchia dopo 85 anni di regno sabaudo con 12.717.923 voti (54,3%) contro 10.719.284 (45,7%). Il 2 Giugno, insieme alla scelta della forma di Stato, i cittadini italiani, comprese le donne, elessero anche i componenti dell’Assemblea Costituente che doveva redigere la nuova Carta Costituzionale. Votarono 12.998.131 donne e 11.949.056 uomini.

Come emerge dai documenti dell’Archivio Storico Comunale di Cori, anche nel centro lepino quella domenica di 70 anni fa fu vissuta come un grande appuntamento con la storia. Per la prima volta in Italia le donne maggiorenni potevano votare per esprimere liberamente la propria preferenza istituzionale e politica, dopo le parentesi del ventennio fascista e della Seconda Guerra Mondiale. 5324 le donne coresi che accorsero alle urne. A Cori la Repubblica vinse con 3712 voti contro i 1155 della Monarchia. Il Partito Comunista Italiano prevalse sulla Democrazia Cristiana per 2135 a 1216 voti.

La notte tra il 12 e il 13 Giugno, nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri, il Presidente Alcide De Gasperi, prendendo atto del risultato referendario, assunse le funzioni di Capo provvisorio dello Stato repubblicano. L’ex Re Umberto II lasciò volontariamente il Paese il 13 Giugno diretto a Cascais, in Portogallo. Alla sua prima seduta, il 28 Giugno, l’Assemblea Costituente elesse Enrico De Nicola Capo provvisorio dello Stato, con 396 voti si 501. Con l’entrata in vigore della nuova Costituzione della Repubblica Italiana, il 1° Gennaio 1948, De Nicola assunse per primo le funzioni di Presidente della Repubblica.

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