Racing club calcio, il “prof” Peluso: «Annata di grande crescita, che progressi per i Giovanissimi»
Ardea (Rm) – Se le squadre del Racing club sono arrivate a fine stagione in un’ottima condizione atletica il motivo è ascrivibile anche e soprattutto al suo lavoro. Daniele Peluso, per tutti il “prof” nel club del presidente Antonio Pezone, è stato in questa stagione il responsabile della preparazione fisica di tutte le squadre del settore giovanile agonistico. E quando l’annata sta ormai per far scorrere i titoli di coda, traccia un bilancio di come sono andate le cose soprattutto nel suo ambito lavorativo. «E’ stata una stagione di grande crescita per tutti i nostri gruppi. Io sono arrivato qui a novembre 2013, reduce dall’esperienza con la serie D del Santa Maria delle Mole Marino. In quest’annata volevamo valutare se i nostri ragazzi sarebbero riusciti ad aumentare i carichi di lavoro in associazione alle capacità coordinative e questo l’abbiamo verificato. Se c’è un gruppo che mi ha sorpreso? I progressi dei Giovanissimi regionali di Tovalieri (che poi hanno conquistato la categoria Elite, ndr) sono stati davvero notevoli: siamo stati aiutati dall’aver cominciato prima la stagione (dal 16 agosto, ndr) visto che bisognava preparare il torneo “Nardoni” e dal fatto di essere in un’età di grande sviluppo, in cui però c’è anche maggiore responsabilità perché non si devono far danni ai singoli ragazzi». Il metodo di lavoro di Peluso è stato molto particolare. «Abbiamo lavorato su ragazzi di fascia d’età diversa (dai 2002 ai 1997, ndr) utilizzando, però, le stesse tipologie di lavoro settimanale e addirittura le stesse terminologie. Questo perché, qualora un ragazzo fosse passato da un gruppo all’altro nel corso delle varie settimane, non si ritrovasse “spaesato” e avesse comunque una base conoscitiva dal punto di vista atletico, considerando le difficoltà di assorbire i dettami tattici dei diversi allenatori. Il mio lavoro, comunque, ha goduto del fondamentale apporto di Tiziano Siragusa, una persona di grande professionalità che ringrazio anche pubblicamente. E poi la collaborazione e la fiducia reciproca con tutti i tecnici, persone di grande spessore ed esperienza che nel corso della loro carriera sono stati abituati a lavorare in collaborazione con un preparatore atletico come il sottoscritto, hanno fatto la differenza». Chiusura sulle differenze e sulle emozioni che il lavorare con i più grandi o coi giovani regalano a un professionista come Peluso. «Sono entrambe delle belle responsabilità e danno soddisfazioni diverse» conclude il “prof”.