SAN CESAREO 26 MAGGIO 2019 – DONAZIONE DO.SA.VO.
SAN CESAREO 26 MAGGIO 2019 – DONAZIONE DO.SA.VO. PER I VOLONTARI ALTRO CHE PRIVACY! I LORO NOMI SONO DA SCRIVERE A LETTERE D’ORO 26 maggio 2019. Tutto ferve nei locali accoglienti del Centro Anziani: c’è la donazione del sangue da parte dei volontari dell’Associazioni Do.Sa.Vo.. Fin dalle prime ore del mattino il via vai di dottori, di personale paramedico, di quello addetto ai vari compiti di segreteria e di assistenza, di guida alle procedure di registrazione e di etichettatura. Il tutto funzionante come un cronometro svizzero. Regna dovunque ilarità, vivacità e il vociare allegro delle persone che, incontrandosi, danno libero sfogo alle loro esternazioni entusiastiche, nate spontanee per via del gesto generoso e disinteressato nel compiere la donazione del proprio sangue per una vita. Sul più bello un altolà alle operazioni in corso. Sono arrivati gli incaricati della “privacy”, del Centro Regionale Sangue. L’unica ragione del loro intervento è l’applicazione fedele sulla salvaguardia della privacy relativa ai donatori. Ognuno fa il proprio dovere e deve compiere le proprie funzioni. Su questo non ci piove. Ci piove, invece, se si pensa che non è mai arrivato nessuno che sia venuto a portare un saluto e a dire un grazie ai volontari. E questo, nonostante ripetuti inviti da parte dell’Associazione. La privacy è una cosa seria. Guai a far sapere che un certo pinco pallino riempia un foglio con i propri dati in presenza di altre persone. Mica è una cosa da piazza. Siamo seri, signori, non prendiamo le cose alla leggera. L’Associazione Do.Sa.Vo., comunque, non prende, né ha mai preso le cose alla leggera. Gli associati godono del massimo rispetto e del godimento dei diritti e dei vantaggi derivanti da ciò che fanno liberamente nel donare il proprio sangue. Domenica, 26 maggio, a dispetto di tutto, l’afflusso massiccio dei volontari avrebbe fatto sì che il quantitativo delle sacche raccolte superasse quota 100, se non ci fosse stato l’imprevisto della privacy. Per strada, infatti, abbiamo incontrato volontari amareggiati e delusi, perché disgustati da tanta burocrazia. Già prima di arrivare al luogo della donazione ci piangeva il cuore: non è possibile che il volontariato venga così poco considerato. Lasciamolo, almeno, in pace e senza intralci burocratici o di altra natura. I nomi dei volontari andrebbero scritti a lettere d’oro. Pino Pompilio