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SAN CESAREO ALESSANDRO MORONI AMA IL MARE, I SUOI SEGRETI E IL SURF VA DOVE CI SONO LE ONDE PIU’ ALTE E INSIDIOSE Abbiamo incontrato, per caso, Alessandro Moroni, appartenente alla famiglia omonima, nota a San Cesareo per attività meccaniche e di soccorso stradale. Il ragazzo, appena venticinquenne, non segue il normali iter dei Moroni. Predilige il surf. Lo segue come se fosse nato sulle onde, come se avesse visto per la prima volta, invece che macchine in riparazione, spiagge battute dalla furia degli oceani. Attualmente fa parte della FPS (Federazione Portoghese Surf). E’ diventato istruttore. Non fa gare, né accetta sponsorizzazioni e appetibili guadagni, legati alle sue acrobazie quando si misura con le onde dell’Atlantico. Infatti è proprio a Peniche (Lisbona) che l’oceano, sbattendo contro un fondale che cade a picco per 5.000 metri e corre lungo 300 chilometri, impazzisce e si solleva con furia inaudita. E’ uno dei paradisi dei surfisti. Le onde si innalzano ad altezze vertiginose. Superano con facilità i 30 metri. Non si abbattono, però, sulla spiaggia. Il profondo e verticale fondale le fa salire solo in alto, ricadendo, poi, su se stesse. Alessandro Moroni ha iniziato a realizzare il suo sogno nel nord della Spagna, esattamente nella Cantabria, in quel di Somo Santander. Era in vacanza, non la solita con spiagge, ragazze, giochi e divertimenti, ma a cimentarsi con la sua fedele tavola. Ha conquistato il figlio dell’albergatore, amante del surf anche lui. Gli ha restituito i soldi di quella settimana ed è rimasto lì per ben sei mesi. Una più che felice e fortunata amicizia. Dalla Spagna Alessandro è passato in Francia, ad Hasseghor, la cosiddetta California europea. E’ qui che ha preso il primo brevetto. Dalla Francia in Portogallo, dove ha conseguito il secondo brevetto ed è diventato istruttore. Il suo prossimo viaggio sarà in Namibia (Africa Occidentale), famosa per le onde a tubo, diverse da quelle del Portogallo. A Peniche ha conosciuto Matteo, un ragazzo di Brescia. Un vero campione di surf. E’ diventato il suo guru, il suo mentore ed è colui che vola sulle onde e che non perde mai di vista i suoi compagni. Una volta, ha raccontato Alessandro, si è trovato in serie difficoltà, ma all’improvviso è comparso Matteo come un angelo e lo ha tirato fuori dall’onda. “Io e il mare” afferma il nostro ragazzo, “Siamo come il gigante e la bambina. Io so che lui è più forte di me. Per questo lo rispetto e mi muovo seguendo le sue leggi. Lui mi ripaga, dandomi tante soddisfazioni e tante emozioni. E’ un’avventura sempre aperta e offre mille incognite da vivere e da scoprire”. Pino Pompilio

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