SAN CESAREO CONVEGNO PER APPLICAZIONE LEGGE N. 7 DEL 2017
SAN CESAREO SALA CONSILIARE. CONVEGNO PER APPLICAZIONE LEGGE N. 7 DEL 2017 QUALCOSA SI PUO’ FARE MA NON E’ IL PIANO REGOLATORE GENERALE SISTEMAZIONI QUA’ E LA’, NON INTERVENTI RADICALI E RISOLUTIVI Giovedì, 9 maggio 2019, convegno in sala consiliare, per l’applicazione della legge n. 7 del 18 luglio 2017. Relatori l’Assessore all’Urbanistica , Arianna Bellia, il Sindaco, Alessandra Sabelli, il Tecnico assunto per il PRG, Arch. Demetrio Carini, l’Avvocato urbanista, Alessandro Falasca e il responsabile dell’Area Tecnica del Comune, Geom. Bernardino Pera. Ha preso parte al convegno un folto pubblico costituito da altri componenti del Consiglio comunale, da ingegneri, architetti e geometri interessati, da esponenti del Consorzio Industriale e da gente comune. La legge è stata illustrata dall’Arch. Carini, elemento di grande esperienza, di preparazione e di competenza in materia. L’Avv. Falasca ha messo, invece, la ciliegina e anche la candelina accesa sulla torta, nel senso che, da avvocato quale è, ha toccato l’aspetto pratico e applicativo della legge. Ad un certo punto il Falasca, rivolgendosi al Sindaco, lo ha invitato ad avere coraggio, perché senza coraggio e senza osare non si va da nessuna parte. La stragrande maggioranza delle nostre leggi, se non sei deciso e non osi trovare la strada giusta, fa acqua da tutte le parti. San Cesareo si aspettava un grande e risolutivo PRG e invece la montagna ha partorito il classico topolino. La legge n.7, valida già dal 18 luglio del 2017, solo ora vede la luce a San Cesareo. Il Sindaco, nel suo intervento, ha parlato di “rigenerazione urbana, intesa in senso ampio, di incentivare la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente, favorire altresì il recupero delle periferie e delle aree degradate, delle aree produttive e degli edifici dismessi. Inoltre”, ha proseguito la Sabelli, “la legge si propone di qualificare la città esistente, migliorare la qualità ambientale e architettonica dello spazio insediato, promuovere l’attività agricola, il paesaggio e l’ambiente, come pure lo sviluppo del verde urbano e il permesso di costruire convenzionato … dobbiamo cercare di trarre le opportunità che la legge ci offre e che consiste nel beneficiare dell’autonomia decisionale del Consiglio comunale, che deve essere il terminale per evitare le lungaggini burocratiche ancora esistenti”. A nostro modesto parere, la legge in questione non risolve un bel nulla o, almeno, molto poco. Consideriamo pure il fatto primario che l’Europa vieta di aumentare neppure di un centimetro la cubatura esistente. E questo fino al 2050. Ciò che si può fare consiste solo in abbattimenti, spostamenti e ricostruzioni sempre in zone urbane riconosciute. A questo punto è meglio far saltare San Cesareo e ricostruirlo ex novo. Si farebbe prima e meglio, considerato il recupero delle cubature di vecchi fabbricati inutilizzati, come quello sul piazzale ex Co.Tra.L. . Ci sarebbe, in questo modo, sufficiente spazio abitativo per tutti, immigrati compresi. Il discorso è valido sia per l’edilizia privata e sia per quella pubblica. Sono possibili anche i cambi di destinazione d’uso. Il Capo Area. Geom. Bernardino Pera, ha presentato, prima del dibattito finale, la bozza di un documento, che dovrà essere approvato dal Consiglio comunale. Sono i preamboli dell’applicazione della legge. Ora la parola ai fatti. Vediamo se San Cesareo riuscirà a fare un passo avanti. Le scommesse sono aperte. Pino Pompilio
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