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Accadono da tempo e anche in questi giorni fatti che destano più di qualche perplessità. Ne citiamo solo due. Il primo riguarda la protesta dei Comitati di Campo Gillaro, di Valle Canestra e dell’Associazione Aria Pulita sui rumori e sull ‘aria non certo da Chanel n.5, provocati dall’impianto di conglomerato bituminoso in zona industriale. Il secondo riguarda il mercato settimanale, che si svolge ogni sabato sull’ ex area Cotral. Le possibilità di accesso a tale area hanno incominciato a ridursi con la chiusura del lato est per la realizzazione di una rotatoria. La Casilina, che costeggia il mercato dall’inizio alla fine, è sempre intensamente trafficata. La rotatoria qualcosa l’ha cambiata, almeno in estetica.
All’alba del 10 luglio sia gli operatori del mercato che i compratori si sono trovati davanti ad una sorprendente realtà. Il mercato è stato geometricamente ridefinito, ma è risultato con minori vie di accesso e di possibilità di parcheggio. Apriti sesamo! Sesamo non si è aperto ed è iniziata la danza dei perché, dei come è dei ma di questa novità. In molti hanno rinunciato a fare spesa, visto il caos creatosi nell’unico parcheggio rimasto. Hanno fatto dietrofront e si sono diretti verso altre destinazioni. E questo con grave danno dei venditori del posto. Si, ora l’area risulta con maggiori spazi, più ordinata, ma se la gente non ci va più o almeno non più come prima a che serve tanta riqualificazione? Già ci ha messo in ginocchio il COVID 19, ora ci voleva anche questo?
Per quanto riguarda il bitumificio la situazione si è ingarbugliata sempre di più. La Commissione consiliare, nominata per risolvere il problema degli odori e dei rumori, è miseramente implosa. Mattogno e Scacco, membri eletti in rappresentanza della Minoranza, si sono dimessi. Ognuna delle parti dell’annosa contesa resta sulle proprie posizioni, che sono quelle di annientarsi l’ un l’ altra. Nessuno ha intenzione di creare un fronte unico. Il Comune, i Comitati, l’ Associazione Aria Pulita e i titolari dell’impresa Paolacci insistono a portare avanti una guerra assurda. Nessuno muove un dito. Solo rumori di folla.
Il governo Sabelli si è trovato ad affrontare, dal marzo del 2020, un’emergenza inedita, la pandemia. Si possono trovare mille attenuanti ad un blocco pressoché totale della politica dinamica, ma resta il fatto che la gente non è più entusiasta di chi ha votato nel giugno del 2018. Siamo a due lunghezza dalla scadenza del mandato e troppe cose che andavano fatte non sono mai partite. Giusto l’ordinario, diventato ogni giorno sempre più complesso e contorto. Niente opere nuove, al di là dei capannoni commerciali, nati come funghi. Il cemento, al contrario, cola come lava infuocata dalla bocca dei vulcani. Così San Cesareo è passato dalle capanne ai capannoni. Non certo un salto di qualità. In 31 anni che si è realizzato di importante per l’arte , per la cultura, per il sociale, per la riqualificazione urbana, per una chiesa degna di tale nome, per lo sport e per tanti altri aspetti dell’identità di una citta? Questa è l’angoscosa domanda che si pongono tutti con la speranza ancora viva di una partenza vera. Si dovrebbe partire con il PRG, che è diventato un miraggio. Tutti i Sindaci lo hanno promesso, ma in realtà non c’è mai stato. Svanisce sempre nel nulla.
Pino Pompilio

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