San Cesareo, E’ andata bene anche se lo scherzo era pesante.
È successo, venerdì 27 marzo, un fatto, i cui margini tra il tragico e il comico sono quasi inesistenti. Un gruppo di persone (una ventina), per lo più anziane, si sono lasciate convincere a visitare un museo. Non si è capito bene se fosse delle cere o dei ceri. Comunque, era tutto gratuito e valeva la pena partecipare, anche per evadere dalla solita quotidianità. La “Conditio sine qua non” era quella di firmare il permesso di accesso al museo. Tutti l’hanno firmato. Nessuno, però si è reso conto di ciò che c’era scritto. Tra la piccola comitiva in gita anche Gino Pera, il Presidente del Centro Anziani. Del resto, i gitanti erano pressoché tutti Soci del Centro. Poi, partenza e arrivo a destinazione. Là, tra la Laurentina e l’Ardeatina, nei pressi di Trigoria. Un capannone accogliente con vialetti, fiori e verde . Quanto all’aspetto tutto ok. Un museo proprio ad hoc. Ma di statue di cera neanche l’ombra. Si vedeva ben altro. E cioè addobbi per funerali e cimiteri. A questo punto l’amara scoperta: non il museo delle cere, ma dei ceri. E il personale? Da favola. Due hostess belle da “morire”. Accoglienza da fare invidia a modernissimi locali di altra natura e in posti diversi. Solo che l’invitante rinfresco non era poi così invitante, perché servito in vassoi e coppe raffiguranti bare, urne e roba per trapassati. Arriva il momento di cominciare a fare le scelte e le modalità di pagamento con le immancabili offerte e sconti strepitosi. Funerali non certo anonimi, addirittura con la partecipazione di personaggi famosi. Vuoi Tizio o Caia? Bene. Ci sarà. Facilitazioni di pagamento, rateizzazioni straordinarie con cessazione immediata in caso di decesso nel corso dell’anno. Il più che sorpreso drappello degli anziani cercava il Presidente, che nessuno più aveva visto. Inizia la rivolta. Si vuole andare via da quel luogo, che nessuno si aspettava di trovarsi così all’improvviso. Arriva un avvocato che dice:” Signori, tutto è in regola. Noi ci atteniamo al contratto che avete firmato questa mattina”.
– ” Ma quale contratto?”, rispondono gli allibiti visitatori, ” noi abbiamo firmato il permesso per visitare il museo …”.
– “No, signori, questo è un regolare contratto”.
A questo punto qualcuno, esasperato, alza le mani e prima che la situazione precipiti arriva la stop del regista di “Nemico pubblico” ( una nuova trasmissione, tipo “ scherzi a parte”, di Rai 3).Era tutto una farsa.
Il servizio, girato il 27 marzo, andrà in onda probabilmente a maggio. La Rai farà sapere quando. Per ora solo tre “souvenir”, consegnati dalla Ditta di Pompe funebri, che si è prestata allo scherzo. I “souvenir”, consistono in tre lapidi di plastica con tanto di nome, foto a colori, di luci e di porta fiori.
Pino Pompilio