SAN CESAREO ELEZIONI COMUNALI 2018
SAN CESAREO ELEZIONI COMUNALI 2018
SCATTA IL TAM TAM DI GUERRA IL PCI E’ IL PRIMO A SCENDERE IN CAMPO
Sabato, 28 ottobre 2017, il Partito Comunista Italiano (PCI) ha annunciato pubblicamente che è iniziato il conto alla rovescia per le elezioni amministrative del 2018 a San Cesareo. Questa è una guerra e per noi è scattato il tam tam di guerra. Se San Cesareo non si decide ad un radicale cambiamento e si contenta di un “vogliamosi bbene”, non farà alcun passo avanti.
Vivacchierà come lo sta facendo dal conseguimento dell’autonomia ad oggi. Il pool del PCI, costituito dal segretario di sezione Antonio Pisa, da Claudio Giannini e Settimio Pelliccioni, membri del Direttivo e da Michelangelo Tripodi, responsabile nazionale enti locali, ha diretto l’assemblea di sabato sera.
La versione del propositivo pool è che è ora di prepararsi alle votazioni con decisioni prese alla luce del sole, “coram populo”, non al chiuso, con pochi addetti ai lavori e con gli amici degli amici.
Dal volantino prendiamo alcune espressioni a mo’ di esempio: “San Cesareo è da alcuni anni in mano di pochi soggetti, che decidono quanti supermercati, quanti centri commerciali, quante palazzine devono costruire. Il piano regolatore vigente risale ancora a quello approvato, quando San Cesareo era Comune di Zagarolo.
I palazzinari e i centri commerciali che uccidono le piccole attività hanno carta libera. L’imponente patrimonio archeologico che rappresenta un valido e serio motivo di rilancio culturale ed economico per San Cesareo viene visto come un fastidio.
Le elezioni, per noi comunisti, sono lo strumento di partecipazione e di rappresentanza popolare, indicato dalla nostra Costituzione, che assegna la sovranità al popolo e non ad un manipolo di politicanti”. E conclude:
“con i sinceri democratici, le Associazioni, il popolo deluso della Sinistra nelle sue varie sfumature, vogliamo ridare ai cittadini il diritto di parola, di rappresentanza e di decisione”.
Non sono stati molto numerosi i partecipanti all’assemblea, però intenso e costruttivo il dibattito. Non è il caso di entrare nel merito. E’ ovvio che il PCI ha le sue ragioni, le sue strategie e le sue finalità. Possono essere condivise o meno. Però una cosa è certa: il PCI è già sul piede di guerra e questa volta bisogna fare davvero sul serio.
Anche le altre forze politiche non stanno a guardare. Affilano le loro armi. La differenza è che si sa ben poco di ciò che stanno facendo. Lo si saprà probabilmente solo a operazioni concluse con dei programmi, delle liste e con dei candidati a Sindaco, in prossimità della o durante la campagna elettorale.
Secondo alcuni non ci sarebbe neppure bisogno di questa, tanto si è sicuri di stravincere. Una lista, si dice, già ha in tasca più di quattromila voti. Le altre raccoglieranno si e no qualche briciola.
Alleluia, alleluia, alleluia!
Pino Pompilio