SAN CESAREO: LA VILLA DI CESARE E MASSENZIO, SI RICOMINCIA
E di nuovo la conferenza dei servizi, la terza, per la Villa di Cesare e Massenzio.
E di nuovo un progetto per la realizzazione del complesso parrocchiale, abbiamo perso il conto di quanti se ne sono susseguiti negli anni.
E di nuovo la nostra richiesta di partecipazione, ai sensi dell’art. 9 della Legge 241/90 che recita: “Qualunque soggetto, portatore di interessi pubblici o privati, nonché i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento, hanno facoltà di intervenire nel procedimento”, protocollata in data 17/03/2016.
E di nuovo a scrivere, ed a protocollare il 18/03/2016 per la terza volta, una lettera indirizzata al Ministro Franceschini, alle varie sovrintendenze, direzioni generali, ai segretari, sottosegretari, ai vari uffici legislativi, ai carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, agli uffici stampa.
Di nuovo a richiamare l’attenzione sui ritrovamenti.
Di nuovo ad evidenziare come i resti siano in completo stato di abbandono.
Di nuovo a chiedere il tavolo di lavoro congiunto.
Di nuovo ad indicare possibili progetti di sviluppo alternativi, come, ad esempio l’imminente richiesta di costituzione del Parco dell’Agro Romano che, in avanzato stato di progettazione, lambirà il territorio limitrofo;
la disponibilità di finanziamenti regionali per le APEA (Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate);
il possibile sviluppo di una pista ciclo-pedonale lungo l’antica linea ferroviaria Roma-Fiuggi, che attraversa la stessa San Cesareo;
il possibile sviluppo della Via Francigena a sud lungo la Via Casilina che attraversa anch’essa la stessa San Cesareo.
E di nuovo a richiedere interventi per:
– l’adeguata gestione procedurale dell’intero progetto e l’adeguato impiego delle strutture pubbliche coinvolte;
– lo stato di conservazione dei resti archeologici e in particolare dei mosaici;
– l’avvenuta comunicazione, attraverso gli organi istituzionali da Lei ritenuti più opportuni, dello stato di conservazione dei resti archeologici cosi come già richiesto nella nostra del 15/06/15;
– la verifica dei costi di progettazione e dell’eventuale addebito unitario per singolo comune/progetto.
Di nuovo…
Noi non ci stanchiamo, e di nuovo facciamo e continueremo a fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per tutelare e valorizzare il sito, ma può darsi che, nel frattempo, il Complesso Imperiale, da oltre dieci anni lasciato in balia del tempo, dell’incuria, dell’indifferenza, della superficialità, degli interessi speculativi, si perda tra le ortiche.
E allora, noi tutti, avremo perso un bene comune, ma altri dovranno pagarne le conseguenze.
Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani