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SAN CESAREO LENTI I MOTORI DELLA POLITICA-DELL’ECONOMIA-DELLE ATTIVITÀ CITTADINE MISTER COVID FA DA FRENO MA ANCHE PRIMA NON SI È MAI ACCELERATO A San Cesareo, se si chiede a qualcuno, che si fa di bello, la risposta, secondo la nuova moda , è quella di attribuire al coronavirus la colpa di tutte le attuali difficoltà. E questo dall’inizio della pandemia ad oggi. Non è che prima le cose andassero bene. Conosciamo a meraviglia i mali endemici del nostro paese. Tutti cercavano il capro espiatorio, per immolato sull’altare della salvezza.Qualcuno, talvolta, deve pur pagare le pene per tanti”peccat”.E’ comprensibile e umano. Oggi si liquida ogni problema, facendolo dipendere da un essere pressoché invisibile, il covid 19. Sappiamo perfettamente1 che non è così. I virus ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Hanno peggiorato le situazioni, ma non sono stati loro a crearle. Al loro scatenarsi in epidemie e in pandemie, la frittata era già fatta. Prendiamo come esempio San Cesareo o un altro paese qualsiasi. Tanto non ci sono differenze tra questo o quello. San Cesareo sperava che con l’autonomia, cioè con il fai da te, migliorasse le condizioni in generale. Tra queste il PRG, l’edilizia, il commercio, lo sviluppo insomma si credeva in un’era nuova, moderna e avvenieristica. Invece, sono trascorsi 30 anni da quella storica data e il paese non è riuscito a camminare da solo e come sperava. .È rimasto quello che era al tempo in cui faceva parte del Comune di Zagarolo e nulla più. È vero che sono sorti diversi Centri Commerciali e approvate dal Consiglio comunale importanti varianti urbanistiche, ma è anche vero che è iniziata la fine delle piccole e medie imprese. In molti hanno chiuso le loro attività e solo in pochi sono i sopravvissuti. Che desolazione vedere file di locali chiusi! L’Amministrazione Panzironi aveva fatto il suo tempo e realizzato alcune cosette.Tutto sommato,i suoi 10 anni di governo per molti non sono andati male.1 Dal 10 giugno del 2018 si sperava nella nuova Amministrazione, quella guidata dal Sindaco Alessandra Sabelli, figlia del grande Gaetano, ma il paese non ha fatto alcun balzo, solo passettini da infante. A San Cesareo la storia si è come fermata. Sì, c’è vita, verve, voglia di fare, però nessuno osa passare il confine delle semplici e scontate incombenze quotidiane. Si ha paura. La magistratura e la paralizzante burocrazia bloccano ogni velleità di audaci e coraggiosi cambiamenti. Si trovano subito i pretesti per togliere di mezzo chi incomincia ad avere, per il suo innovativo operato, il consenso popolare. Anche la cultura,la religione, lo sport, l’ artigianato,l’ agricoltura, le tradizioni,la vita sociale non hanno &h|34sorte migliore. Galleggiano come relitti nella mente e nei ricordi delle persone. Nessuno più si sogna feste spettacolari e piazze affollate di gente pronta a prendere d’assalto stand enogastronomici, bancarelle, giostre o a gremire gli spazi intorno ai palchi, per ascoltare artisti, complessi e musica dal vivo. L’8 marzo di quest’anno si doveva celebrare la festa della donna e, invece, è comparso uno sconosciuto, ma micidiale virus, che ha costretto tutti a rinchiudersi in casa e a rimanervi per giorni e giorni.Anche quando si è permesso di uscire lo si è fatto,però, rispettando precise norme di sicurezza.La gente sapeva e sa che non è più come prima. Un secondo assalto del covid 19, che ci ha già stesi tutti a terra,questa volta ci metterebbe sotto terra. Pino Pompilio

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