SAN CESAREO MARIO MORETTI – UNA TRAGEDIA INASPETTATA DISPONIBILE E APERTO – VOLONTARIO D’ECCEZIONE
SAN CESAREO MARIO MORETTI – UNA TRAGEDIA INASPETTATA DISPONIBILE E APERTO – VOLONTARIO D’ECCEZIONE Giovedì, 7 novembre, una giornata tranquilla e soleggiata. Buona per ultimare la raccolta delle primizie autunnali. Mario Moretti , un esemplare cittadino di San Cesareo, padre di famiglia, gran lavoratore, si è alzato presto, perché c’era da ultimare la raccolta delle olive, insieme alla sorella ed a due altri amici. Alle sei del mattino erano già davanti al bar sulla Casilina. Scendono in tre. La sorella di Mario resta in macchina. Intanto un’altra macchina, un camioncino, si è fermata poco prima per fare colazione al bar. Il conducente , dopo la colazione, si è avviato verso il suo mezzo parcheggiato all’altezza della capannina distributrice di acqua, ovvero dell’“Acqua Sì”. Ha messo in moto ed è partito per rimettersi sulla via Casilina in direzione di Roma. Prestava attenzione a che la carreggiata fosse libera. Ha guardato a sinistra se era possibile immettersi. La strada era libera e quindi via. Una questione di attimi. Infatti prima non c’era nessuno, ora sulla strada improvvisamente, tre persone. Non fa in tempo a frenare. Li prende tutti e tre. La peggio tocca a Mario, che viene scaraventato sul ciglio del muretto antistante la farmacia comunale. Sbatte con la tempia sinistra, procurandosi una lunga ferita sul lato sempre sinistro della faccia. Cade sull’asfalto che si colora di sangue. C’è anche qualche ciocca di capelli. Gli altri due solo ferite non gravi, chi alle costole e chi alle gambe. A Mario, all’arrivo dell’ambulanza, hanno praticato subito un massaggio cardiaco. Caricato sull’ambulanza è stato immediatamente portato a Palestrina. La vita di un uomo è finita in un attimo. Ciò che è esploso dopo è facilmente immaginabile. Augusto, il conducente del furgone e Adriano suo fratello, non credevano ai propri occhi. Erano annichiliti. Eppure, ironia della sorte, entrambi gli erano cognati. E’ arrivato anche il figlio di Mario, Emanuele. Increduli la sorella e i due amici. Hanno visto il loro caro che è partito sull’ambulanza verso l’ospedale. Quali speranze ci possono essere per una realtà così crudele, quando si era ormai quasi certi che Mario stava compiendo un altro viaggio, ma verso mondi migliori di questa terra. Il forte e umile Moretti mancherà a molti, soprattutto a coloro che hanno goduto del bene e della disponibilità che dava a piene mani a chi gli era vicino. Uno per tutti: l’Associazione Do.Sa.Vo.. La grande famiglia dei donatori di sangue della quale era membro del Direttivo. “Ciò che facciamo per noi stessi muore con noi. Ciò che facciamo per gli altri e per il mondo rimane ed è immortale” (Albert Paine). Mario ha fatto molto per gli altri. Pino Pompilio