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IL SUO SALUTO: “GRAZIE SAN CESAREO DELL’ACCOGLIENZA E DELLA PARTECIPAZIONE”

Domenica, 24 aprile, Mons. Domenico Sigalini ha concluso la sua visita pastorale a San Cesareo, visita iniziata lunedì 18. Vasto il programma degli incontri. Ogni giorno pieno dall’alba fino a sera tardi, come giovedì 21, quando alle 22.12 è arrivato alla sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Qui è stato accolto dal Presidente, Luogotenente Antimo De Pasquale, dalle benemerite e dai numerosi componenti dell’Associazione.

Successivamente è passato alla sede del Coro comunale e poi a quella della Banda comunale. Il Coro ha salutato l’illustre visitatore con canti, ai quali si è unito lo stesso Vescovo, mentre il benvenuto della Banda è consistito in un brano musicale, per il quale è stato richiesto il bis. A seguire “l’abbraccio” con tutti i componenti delle due Associazioni.

visita pastoraleTutto questo è solo uno spaccato dell’andamento del faticoso, ma gratificante iter pastorale. Tutta San Cesareo è stata percorsa in lungo e in largo, palmo a palmo. Nessuna attività operante è stata dimenticata, né ci sono stati figli e figliastri. Nessuna preferenza in particolare, tranne che per gli ammalati e per i più bisognosi. Coloro che soffrono a causa della salute, della solitudine, dell’estrema povertà la carità cristiana è d’obbligo.

La conclusione del “tour” di Mons. Sigalini domenica mattina alla messa in parrocchia delle prime comunioni. Che festa! I bambini erano esultanti insieme ai loro genitori, parenti e amici.

Al Vescovo abbiamo chiesto che impressione gli ha fatto la San Cesareo di oggi rispetto alla prima visita, quella del 2maggio – 2giugno del 2007.

Non è cambiato di molto”, è stata la risposta. “Ho trovato un popolo attivo, operoso, vivo. Sta reagendo con coraggio e determinazione alla crisi. Ho visto più segni di ripresa e di superamento delle difficoltà che non cedimenti, rassegnazione e abbandono. Gli artigiani sono quelli che risentono di più di questo difficile momento”.

E per quanto riguarda la tenuta della fede?   E’ stata la nostra seconda domanda. Il primo giorno lei ha detto che il principale motivo della sua visita pastorale era quello di ravvivare proprio la fede.

Così la conclusione di Mons. Sigalini:

“La fede c’è, grazie a Dio, eppure tanta. Manca un po’ di entusiasmo, di forza per renderla più viva e coinvolgente. Ho raccomandato, in ogni momento e non solo ai fedeli praticanti, ma a tutti i credenti di ricordarsi sempre che la chiesa è il punto centrale di riferimento. Perdere la fede è la peggiore crisi che possa esserci”.

Ultima tappa: il furgone in piazza Giulio Cesare della Croce Rossa, che sosta ogni ultima domenica del mese per visite libere e gratuite. Infine la benedizione e il saluto a San Cesareo.

                                                                                               Pino Pompilio

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