SECONDA RIUNIONE COMMISSIONE PRO DIFESA TERRITORIO RISERBO ANCORA SU MOTIVAZIONI CHIUSURA BITUMIFICIO ZONA INDUSTRIALE COALIZIONE DEI COMUNI DELL’AREA SPINTA PER ACCELERAZIONE INDAGINI INDUSTRIE INSALUBRI
SECONDA RIUNIONE COMMISSIONE PRO DIFESA TERRITORIO RISERBO ANCORA SU MOTIVAZIONI CHIUSURA BITUMIFICIO ZONA INDUSTRIALE COALIZIONE DEI COMUNI DELL’AREA SPINTA PER ACCELERAZIONE INDAGINI INDUSTRIE INSALUBRI Martedì, 15 settembre, alle ore 16, seconda riunione della Commissione pro difesa del territorio contro inquinamento acustico, olfattivo, respiratorio e ambientale. Presenti i cinque membri della Commissione,il Sindaco di San Cesareo, il Sindaco di Monte Compatri, il Vice Sindaco di Colonna, l’Ing. Carlo Perciballi in qualità di tecnico del Comune, i rappresentanti dei Comitati di Campo Gillaro, di Valle Canestra e dell’Associazione Aria Pulita, il Presidente del Consorzio Industriale, Mauro Ginepri e altre persone importanti e utili per la soluzione del problema in questione. Quello che è emerso in questo secondo incontro è il fatto che non si sa nulla del perché il Tribunale di Tivoli abbia chiuso, in via cautelare, l’impianto di conglomerato bituminoso di San Cesareo. Incompleti ancora i risultati per fare una classificazione delle industrie insalubri della zona, dove sono sorti, a difesa della salubrità dell’aria, due Comitati di quartiere e un’Associazione. Quando il dibattito è scivolato su cavilli e procedure di pura recitazione legale, non in linea con gli argomenti all’odg, ha interrotto la discussione il Presidente del Consorzio, Mauro Ginepri, che ha ristabilito la trattazione dei temi in questione.Si continui, intanto, ad individuare le industrie insalubri e ad allargare e fortificare il fronte di chi lotta per i diritti, sia quelli propri che quelli altrui. Non si va a senso unico. Come la prima riunione della Commissione, anche nella seconda sono risultati assenti SIA L’ASL che L’ARPA. Hanno comunicato le ragioni dell’assenza. Tutte sostenibili sul piano burocratico. Ognuno segue, tuttavia, le proprie logiche di competenze, di mansioni e di interessi specifici.E questo non va nel senso giusto. Non possiamo affermare con certezza se l’intervento della Magistratura sia opportuno o meno. Noi siamo dell’avviso che una volta che gli stessi cittadini avevano deciso di creare un fronte unico e trovare giuste soluzioni, la Magistratura doveva bloccare il suo intervento. Riteniamo che un coordinamento tra i poteri dello Stato sia doveroso. Se ognuno va per fatti suoi di che democrazia stiamo parlando? Eppure la sera di martedì,1°settembre, erano presenti anche i Carabinieri. Una grande Magistratura doveva decidere se intervenire o no. Invece è partita a sorpresa, complicando di più l’intricata matassa. Ormai i giochi sono fatti. Può essere che il motivo dei sigilli al bitumificio dipenda da cose gravi, come qualcuno ha ipotizzato, allora la giustizia segua il suo corso. Intanto tutti unanimi nel prosieguo di quanto stabilito nella seconda riunione. Si continui cioè ad indagare e ad allargare e tenere uniti cittadini, Comuni, Commissione, Consorzio Industriale insomma tutti coloro che vogliono semplicemente l’applicazione corretta delle leggi. È possibile risolvere il problema pacificamente, perché le soluzioni ci sono. Basta avere la volontà di cercarle e di applicarle. Pino Pompilio