Sharing is caring!

Giorgio Bassani professore «fuori le mura»

Sabato pomeriggio, alla Cantina Sperimentale di Velletri, ha avuto luogo la presentazione del libro Giorgio Bassani professore «fuori le mura» di Rocco Della Corte. Il volume, edito da Aracne, è una monografia che ripercorre il triennio di insegnamento del grande scrittore ferrarese presso la Scuola d’Arte “Juana Romani”, approfondendo tuttavia diversi aspetti dell’esperienza editoriale, professionale, giornalistica e scrittoria di Bassani che in quegli anni era già un intellettuale affermato.

Dopo la presentazione di Gaetano Campanile, presidente dell’Associazione Culturale Memoria ‘900, e l’intervento di Sergio Andreozzi, Assessore ai Beni Comuni, che ha portato i saluti del Sindaco e dell’Amministrazione, il moderatore Emanuele Cammaroto ha introdotto il dibattito con l’autore, partendo dalla prefazione della dottoressa Valentina Leone, “un valore aggiunto che sintetizza e amplia perfettamente tutti gli spunti contenuti nell’opera”.

La prima domanda ha riguardato la copertina, il perché della foto scelta. Visibilmente emozionato, Rocco Della Corte nel rispondere e ringraziare i presenti (oltre centoventi persone) ha spiegato i motivi che lo hanno indotto a scegliere l’immagine che ritrae Bassani nel momento in cui vince il Premio Strega, nel 1956: “La foto in copertina dimostra due cose: in primo luogo che il giovane Bassani era già affermato, vista la vittoria di un premio importante come lo Strega. In secondo luogo che nel periodo di Velletri si dedicava contemporaneamente alla professione di insegnante, quella prioritaria, e a quella di scrittore, vista la sua presenza sulla scena editoriale e i romanzi che verranno pubblicati in quel decennio”.

Cammaroto ha poi chiesto a Della Corte la genesi della monografia, che è il compimento di un percorso di un anno e mezzo di lavoro: “La casualità ha voluto che mi imbattessi in alcune dichiarazioni in cui lo scrittore parlava di questa esperienza di docenza. Poi il viaggio a Ferrara è stata una folgorazione: è come entrare nella scena di un romanzo, si attraversa l’immaginario della produzione narrativa bassaniana. Inevitabile approfondire, quindi, quella riga delle biografie ufficiali che recitava l’insegnamento a Velletri dal 1951 al 1954. La curiosità e poi la fortuna, e ringrazio il professor Dibennardo e la professoressa Ciocchetti, mi hanno consentito di trovare il materiale d’archivio con alcuni manoscritti, alcuni dei quali autografi, nei documenti della scuola.

La figlia di Giorgio, Paola Bassani, e la professoressa Silvana Onofri, inoltre, mi hanno dato una fiducia che ho cercato di ripagare e le ringrazierò per la stima che mi hanno dimostrato e per il modo in cui mi hanno ‘accompagnato’ nella ricerca. Il materiale emerso è risultato tanto, quindi l’ho assemblato cercando di allargare il campo e di sottolineare lo spirito vero di Bassani uomo e professore, quello improntato all’impegno civile”.

Proprio sull’impegno civile il dottor Della Corte si è soffermato più volte, anche nello spiegare la denuncia bassaniana che chiedeva esplicitamente e in maniera autorevole un intervento diretto dello Stato nella Scuola pubblica per impedire che intere generazioni, tra le più sfortunate, come quelle di Velletri nell’epoca post-bellica fossero lasciate in balìa di se stesse. Bassani utilizzò tutta la sua autorità e tutta la sua competenza per cercare di risvegliare la coscienza civica degli italiani, un tratto caratteristico del personaggio che è certificato anche da tante battaglie ambientali e a difesa della cultura (l’Associazione “Italia Nostra” ne è un esempio).

Impossibile, poi, non parlare della produzione narrativa: Cammaroto ha chiesto di consigliare un libro di Bassani da leggere oltre al Giardino dei Finzi-Contini. Rocco Della Corte ha citato dunque due romanzi, Dietro la porta e Gli occhiali d’oro: “Il primo è un romanzo di formazione meraviglioso, credo che tutti coloro che hanno vissuto gli anni della scuola in maniera più o meno intensa potranno ritrovarsi in almeno una situazione, una dinamica, un passo di quel testo. E poi Gli occhiali d’oro è un vero capolavoro, sia per le tematiche dell’emarginazione, della sensibilità, della diversità, dell’interiorità, sia per la delicatezza con cui la narrazione viene condotta e la trama, non di certo a lieto fine, si snoda. Tutta la letteratura di Bassani è una miniera”.

Proprio su Gli occhiali d’oro si è fatto cenno al film, diretto da Giuliano Montaldo (tra l’altro presidente del “Saturno Film Festival”, che ha celebrato diverse edizioni a Velletri), una delle pellicole più gradite da Bassani per la qualità della trasposizione cinematografica. Impossibile, poi, non menzionare il rapporto con Ninfa e le testimonianze preziose del dottor Lauro Marchetti, direttore dell’oasi, e della professoressa Paola Bassani, che arricchiscono il volume insieme alla prefazione della dottoressa Valentina Leone e alla postfazione della professoressa Silvana Onofri: “Bassani, come dice la figlia Paola, ci teneva a dire che era professore tutti i giorni, scrittore a giorni alterni”. L’evento, svoltosi un giorno dopo il diciottesimo anniversario della morte dello scrittore (13 aprile 2000), si è concluso con un pizzico di commozione.

La Fondazione Giorgio Bassani, inaugurata a Casa Ariosto in Ferrara, ha una sede istituzionale ed è un punto di riferimento per gli studiosi. Una sorta di coincidenza che Velletri si sia “unita” idealmente all’importante inaugurazione con la presentazione del libro di Della Corte. In tal senso, il racconto dell’ultima visita a Velletri (era il 1997) e a Ninfa è stato il giusto epilogo per “suggellare quel poco che il cuore ha saputo ricordare”. L’autore delle Cinque storie ferraresi, come raccontato nel volume dalle parole di Paola Bassani e Lauro Marchetti, chiese di tornare in due luoghi che molto diversamente avevano contato per lui e nonostante una salute precaria rivide per l’ultima volta la vecchia dogana di Ninfa, dove era solito rifugiarsi per scrivere, e il portone verde della Scuola d’Arte di via Luigi Novelli. Parole e azioni forti, come incisiva è stata la produzione di uno scrittore che continua a vivere.

Al termine della presentazione Rocco Della Corte ha ringraziato l’Associazione, e in particolare Gaetano Campanile, Emanuela Treggiari, Ornella Evangelisti e Patrizia Bigi, il Crea e la Cantina Sperimentale nella persona di Massimo Morassut, la Libreria Mondadori e i titolari Guido Ciarla e Aurora De Marzi e tutti i presenti, per l’affetto e il calore mostrato. Il firma-copie e un ricco buffet hanno degnamente concluso un pomeriggio da ricordare, nel segno di Bassani, della letteratura, e di una città come Velletri che risponde sempre con numeri importanti a questo tipo di iniziative. (La foto è di Sofia Bucci)

Comments

comments