Palestrina, Galeotta fu la Tari e chi la approvò
Quella di ieri doveva essere una seduta di routine. Il solito che si fa dopo l’insediamento della nuova Amministrazione comunale a seguito del rinnovo del Consiglio. Invece dopo i “volemose bene” della scorsa volta, abbiamo capito che l’opposizione c’è ed è pure vigile.
Lo ha dimostrato il Consigliere Giuseppe Pizziconi che, nel suo intervento ha accusato l’Amministrazione di aver dato il “benservito” a chi in campagna elettorale aveva creduto in loro. Si è parlato, infatti, della TARI la famigerata e indigesta tassa sui rifiuti, argomento inserito in O.d.G. all’ultimo momento dimostrando, sempre a detta di Pizziconi, come il Presidente del Consiglio, invece di essere super partes, come prevede la legge, sia una specie di notaio delle decisioni di questa Giunta. Secondo il Gruppo Consiliare Adesso noi Palestrina, al quale si sono aggiunti gli altri consiglieri di Minoranza, il punto andava ritirato e discusso in sede di Commissione Bilancio appena approvata.
“La nostra proposta – ci ha dichiarato Ludovico Rosicarelli – era di fare almeno 5 rate per cercare di alleggerire una tassa odiosa come la Tassa sui Rifiuti, invece hanno deciso di fare solo due rate in quanto, come si sono permessi di dire, hanno bisogno di fare cassa e di avere liquidità per le spese correnti. Alla faccia della sincerità! Quindi, ancora una volta, è il cittadino a pagare per evitare che il Comune vada in bancarotta”.
Quello che non convince secondo alcuni cittadini intervenuti è che con la raccolta differenziata si doveva ridurre la tassa, invece non solo non si è ridotta ma è addirittura aumentata il cui acconto si dovrà pagare non dilazionato fino a 5 rate, come hanno fatto gli altri Comuni, ma solamente in due e l’importo da pagare ora è calcolato sulla base della TARES 2013. Nel 2015, poi, arriverà un conguaglio per un importo che ancora non è dato sapere in quanto, in mancanza di un regolamento, la cifra esatta del tributo non è stata fissata.
“La TARI è stata introdotta a fine 2013 e solo il 19 giugno la macchina amministrativa del Comune di Palestrina si è ricordata che ancora non aveva posto in essere alcun atto relativo a questo tributo: nessun regolamento, nessuna delibera consiliare per ovviare a questo adempimento. Eppure i tempi per farlo c’erano! Nell’incertezza più totale che questo nuovo tributo portava con se, nessuno si è domandato cosa fare.”
“Qualcuno potrebbe dire che il cittadino lo sa che deve pagare la TARI! Il cittadino deve fare i conti, in questo periodo di crisi, con i soldi che ha, deve decidere se pagare la TARI o comprarsi un vestito (spesso anche mangiare n.d.r.); eh si! Perché il cittadino è più bravo e lungimirante di chi lo amministra. E nemmeno ci si può ricordare il 19 giugno che il Comune può avere problemi di liquidità, questo è inammissibile! E non si può pensare di ovviare a questa carenza improntando la richiesta del 35% entro il 31/07!”
Questo è uno stralcio dell’intervento di Giuseppe Pizziconi che, poi, a nome del suo gruppo chiede la possibilità di rimandare la discussione su questa tassa in un momento successivo per poter dar modo a tutta la giunta di deliberare un regolamento e, sulla base di esso, determinare le modalità di pagamento in almeno 5 rate di acconto e non due.
Richiesta respinta.
Siamo solo al secondo Consiglio e già si preannunciano fiamme e fuochi. Da una parte una Minoranza agguerrita e preparata e dall’altra una coalizione che rispecchia, più o meno, le passate Maggioranze. Tutti allineati e coperti attorno al Sindaco. E questo fino a quando, in seno alla Maggioranza, nascerà un nuovo “buche a Palestrina” un novello Ludovico, vera e propria “quinta colonna” nella passata Giunta Lena-De Angelis, che decida di ragionare con la propria testa. Ma questo forse succederà in un tempo a venire. Per ora accontentiamoci del “silenzio assordante”, come l’ha definito Ludovico Rosicarelli, della neo Giunta che, pur essendo composta da giovani, hanno già capito che bisogna seguire l’ordine di scuderia. Insomma non hanno ancora dimostrato di aver staccato quel fittizio cordone ombelicale che li lega ai loro … vi prego suggeritemi la parola, perché dire padrini, compari o protettori può sembrare offensivo.
Antonio Gamboni