UN ALTRO SCHIAFFO DELL’EU ALL’ECONOMIA ITALIANA
Ieri il Parlamento europeo riunito in seduta plenaria ha approvato una misura molto dibattuta in Italia: l’importazione senza dazi in Unione Europea di 35.000 tonnellate in più all’anno di olio d’oliva prodotto in Tunisia. La proposta era stata fatta dall’Unione Europea dopo gli attentati in Tunisia dello scorso anno – quello al museo del Bardo di Tunisi e quello al resort turistico di Susa – che avevano messo in crisi il settore del turismo tunisino: con la nuova misura, le 35.000 tonnellate in più l’anno vanno ad aggiungersi alle 56.700 tonnellate senza dazio già previste dall’accordo di associazione tra UE e Tunisia, portando il totale delle importazioni senza dazio di olio d’oliva tunisino a più di 90.000 tonnellate l’anno.
In Italia si è discusso parecchio del provvedimento. La Coldiretti, la principale associazione che rappresenta gli agricoltori, ha detto che la misura danneggia l’economia italiana e per oggi ha organizzato una manifestazione di protesta a Catania (la Sicilia è la seconda regione produttrice di olio d’oliva in Italia dopo la Puglia). Hanno protestato anche alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, che hanno accusato il governo di Matteo Renzi di non essersi opposto a sufficienza nel Consiglio Europeo alla proposta di aumentare le importazioni senza dazi: il Movimento 5 Stelle ha anche ipotizzato che il provvedimento nasca in realtà dagli interessi economici dell’attuale primo ministro tunisino, Habib Essid, che è uno dei maggior produttori di olio in Tunisia. Alcuni dentro lo stesso PD si sono detti scontenti del provvedimento. Paolo De Castro del PD, ex ministro per le Politiche agricole e coordinatore per il gruppo dei socialisti e democratici della commissione Agricoltura dell’Europarlamento, ha detto: «Abbiamo migliorato quanto possibile, ma rimaniamo contrari»
L’olio d’oliva
Hanno deciso de facce un ber regalo
sti cervelloni alleati dell’unione
e senza comprensibile ragione
co l’olio doliva ce metteno ar palo.Ce obbligheno a pijallo da ‘n artro stato
indove la mano d’opera costa poco,
quindi è facile capì che sto gioco
ce porterà ‘n disastro dichiarato.Semo pieni de lavoratori dell’ulivi
che a causa de stà bella pensata
nun sapranno come restà vivie la pagamio tutti st’ ennesima stronzata
partorita da st’Europa de gran divi
che ‘nvece d’aiutacce ce danno stà mazzata!
Corrado Falconi 11/03/2016