UN ANNO NUOVO, MA SARÀ VITA NUOVA? – I DETTI ANTICHI NON PREVEDEVANO PANDEMIE E ALTRE INCOGNITE DEL GENERE – LO SCORSO ANNO DA UN’ ATROCE E DUPLICE SCONFITTA SI È PASSATI AD UNA SORPENDENTE OFFENSIVA, GRAZIE AI VACCINI – IN QUESTO 22 COSA VERRÀ FUORI?
UN ANNO NUOVO, MA SARÀ VITA NUOVA? – I DETTI ANTICHI NON PREVEDEVANO PANDEMIE E ALTRE INCOGNITE DEL GENERE – LO SCORSO ANNO DA UN’ ATROCE E DUPLICE SCONFITTA SI È PASSATI AD UNA SORPENDENTE OFFENSIVA, GRAZIE AI VACCINI – IN QUESTO 22 COSA VERRÀ FUORI?
Ritorniamo, per un attimo, alla vigilia del 2021. Eravamo in pieno lockdown. Era la seconda ondata della pandemia. Farsi gli auguri in condizioni disastrose e senza alcuna prospettiva di uscita sembrava quasi fuor di luogo. Lo è anche quest’anno, considerando come stiamo adesso con la quarta ondata dovuta alla variante omicron. Agli inizi del 2021, però, come per miracolo, sono comparsi i vaccini. Sembrava una conquista definitiva e liberatoria e invece ha innescato un’accesa lotta tra i Sì Vax e i No Vax. Elemento di discordia e non solo tra loro il Green Pass, voluto dal nostro governo in mancanza dell’obbligo vaccinale. E c’era pure il fatto che da una dose di vaccino si è passati ad una seconda dose, e anche ad una terza. Già se ne profila una quarta. I vaccini, si sa in linea di massima, hanno mutato in pene più lievi la condanna capitale, ma non hanno cancellato le gravi conseguenze dovute ai lockdown in ogni campo , né tantomeno i contagi.
Non si sono seguite più, né hanno trovato spazio e consenso terapie che hanno funzionato fin dal loro apparire, come l’ impiego degli anticorpi monoclonali. Non sono stati accolti come si doveva, travolti dagli interessi legati ai vaccini. Eppure i monoclonali avevano dato ottimi risultati all’ospedale di Mantova, dove il Dott. Giuseppe De Donno si servì come antidoto al covid, fin dai primi tempi della sua comparsa. Anche altri farmaci hanno fatto e fanno sperare in meglio, ma senza grande seguito e successo. Gli organismi sanitari, costituiti a livello nazionale, europeo e mondiale, per ora, hanno riconosciuto, approvato e consentito, per lo più, l’ impiego dei vaccini.
Con il governo Draghi stavamo riprendendoci, ma la variante Omicron è arrivata a rompere le uova nel paniere. Sta complicando le cose e anche se si afferma che per i vaccinati il contagio si riduce, al massimo, ad una comune influenza, la nuova variante sta diventando più uno tsunami, che non una semplice ondata molto più diffusa delle altre. Infatti la sua diffusione aumenta a ritmi esponenziali e quasi tutti i governi stanno riducendo velocemente le libertà concesse. È una nuova Caporetto. I Cadorna sono alle corde. Che si fa? C’è il 2022 che, probabilmente, farà ben parlare di sé. Avremo un nuovo Presidente della Repubblica e altre grosse novità, che si spera positive. L’ era Draghi potrebbe finire soprattutto se l’ex Presidente della BCE dovesse andare al Quirinale. La Scienza sembra segnare il passo. Non si sente altro che il solito ritornello: vaccinarsi, vaccinarsi, vaccinarsi.
Questo è il palcoscenico che ha trovato il nuovo anno. Questo siamo noi nell’attesa di un nuovo Presidente, con il dilagare di Omicron, con l’economia che frana dovunque, in ogni settore, fuorché nel farmaceutico. Qualche segnale arcano arriva ora di qua ora di là. Che sarà? Nessuno lo sa, ma è nell’aria. La bomba esploderà. La miccia è accesa. Si tratta di aspettare. Lo sapremo. Il cuore, intanto, batte forte e si chiede: perché ci mette tanto? Calma, gente! Tutto, a suo tempo. Si deve essere sicuri, perché siamo ad un punto, che dare un’ altra delusione finirebbe con il farci perdere definitivamente quel barlume di fiducia che ci è rimasto. Scienziati e ricercatori stanno febbrilmente lavorando all’arma segreta. Non è un’atomica. Questo è più che certo. È ancora qualcosa di speciale in più. Non ha nome, ma arriverà, se non è già arrivata. Piuttosto è la politica, la grande malata. Non ci sono uomini, non ci sono idee e piani capaci di recuperare il perduto e di conquiste nuove,. Squilli qua, squilli di là. Ci voltiamo di qua, ci voltiamo di là, ma solo sospiri amari davanti a tanti disastri, tra cui quello di tanti lavoratori messi sul lastrico da imprese che emigrano in altri “paradisi”. “Ma il cielo non risponde” “E le stelle stanno a guardare” (Cronin).
Pino Pompilio