Urbis et Artis fa cultura a Zagarolo
Tra guerre, papi e condottieri questo immenso Palazzo Rospigliosi, così voluto dai Colonna, ha saputo costellare ogni destinazione dei suoi spazi e della sua gente di una grandezza indimenticabile e protettiva. Di qui è passata la storia e qui la storia deve mantenere le sue radici.
Ha saputo trasformarsi sempre da protagonista nei difficili momenti che da cinquecento anni si sono susseguiti. Crudeli, difficili come gli uomini che vi hanno vissuto. La convinzione corrente che mantenere la qualità culturale dei luoghi determini l’innalzamento della qualità della vita rivela in queste mura una guida certa per il futuro della città di Zagarolo e dei suoi cittadini.
Rispettare tanta forza e ampliare con intelligenza e spirito creativo la sua enorme capacità attrattiva si pone come obiettivo impellente.
Un piccolo esempio per farlo è la progettazione e realizzazione di momenti come STELLE DI NATALE; capaci di coinvolgere grandi spiriti artistici e numerosi amanti del piacere estetico. Aumentare l’offerta culturale per i turisti nel renderla accessibile e permanente è la strategia da percorrere con un progetto in costante crescita.
Il 12 dicembre la mostra si è aperta con il vernissage davanti ad un numeroso pubblico di appassionati ed esperti del settore.
Una Manifestazione d’Arte studiata e programmata per offrire ulteriore attrattiva con una possibilità di visita prolungata nel tempo. Accompagnata dalla mostra etnica di opere africane antiche della Guinea Occidentale, di proprietà del dott. Bagarani e dalla visita al Museo del Giocattolo che aggiunta anche alla visita del Palazzo consentirà una offerta estremamente ricca e costante che favorirà non poco chi vuole passare una giornata intera a Zagarolo.
Ma per fare ciò c’era bisogno di una Organizzazione motivata, esperta e con una sua forza economica evidente in quanto la grande sala dell’ala ovest è lunghissima Non facile quindi l’allestimento senza mezzi o senza pannelli autoportanti.
Dopo le numerose mostre organizzate negli spazi dei Dioscuri nel Complesso monumentale del Quirinale o nella “Corsia delle donne” nel Complesso di San Giovanni o ancora nel Chiostro di Santa Caterina a Finale Ligure, Urbis ha accettato di esporre i suoi artisti nel nostro splendido monumento alla cultura, nato nel ‘500 come residenza della famiglia Colonna.
Urbis et Artis, dell’editore, curatore e imprenditore Gastone Ranieri Indoni, infatti ama ambientare nei monumenti storici del territorio nazionale le proprie manifestazioni artistiche sempre ricche di grandi autori e con il prestigioso obiettivo di far crescere la notorietà di artisti emergenti portando le loro quotazioni ad un livello ben superiore a quello normalmente conosciuto.
Un curatore professionale è consapevole di questo processo evolutivo. Del resto anche Massimiliano Gioni, uno dei più riconosciuti curatori al mondo, sostiene che “l’inserimento in una mostra importante corrisponde a una crescita del valore delle opere esposte”.
Una carrellata di critici, Carla Mazzoni, Francesco Giulio Farachi, i curatori Zero e Indoni, il Sindaco Piazzai e il Presidente Vallerotonda tutti hanno concordato nel confermare il successo e la bellezza invidiabile di un allestimento difficile e ben riuscito con un numero di opere che sfiora i 120 pezzi. Il ringraziamento è andato a tutti.
Il terribile freddo delle sale ha fatto da contraltare a tanta attenzione ai particolari, ma non tutti lo sentono. Il calore della cultura è in grado di scaldare l’animo e spesso anche le membra. Domani potrebbe scaldare addirittura lo stomaco di chi sarà in grado di farla propria e di diffonderla a piene mani per il bene di tutti.
Abbiamo bisogno di sentire nel nostro DNA la spinta della cultura per far tesoro di conoscenza e comunicazione direttamente speculari con arte ed efficienza.
Urbis et Artis che presenta STELLE DI NATALE promuove anche l'”Agenda dell’artista” che oggi diventa un grande dono da fare per il nuovo anno 2016 all’insegna dell’arte e dei suoi protagonisti contemporanei. Elegante, patinata, di valore è a disposizione di chi la vuole telefonando al numero 320 7105084. La presenza di un artista nell’agenda è il segnale di conoscenza ufficiale della sua arte e dell’attività che svolge nel campo artistico nazionale. Una prima prova di professionalità essenziale.
L’agenda dice che il tempo si muove in una sola direzione e sempre con la stessa velocità. John Ellis Mc Taggart, il filosofo del tempo, sostiene che il tempo non scorre, ma che il tempo è.
La nostra percezione dice che in quella direzione si muove, ma sempre più velocemente col passare degli anni; ogni anno il Natale arriva prima. Quando eravamo piccoli il tempo sembrava frenare la sua corsa, l’attesa diventava lunga e il tempo lentissimo. Chi ti guarda nel tuo momento difficile attraversa un attimo della sua vita, mentre quell’attimo per te rappresenta tutta la vita.
L’artista vive il tempo come un divenire non come una stasi; gli va incontro e lo percorre continuamente in tutte le direzioni. A volte sente fortissimo il bisogno di rallentare quel tempo che per tutti è velocissimo, a volte desidera accelerarlo; ma, a qualunque velocità, ogni attimo che scivola si ferma nell’immagine di una creazione.
Lo cancella come inesistente, lo richiama come attimo eterno e sa farlo suo nell’amore di un gesto. Sa goderlo come eterno, sa odiarlo perché lo modifica, sa accarezzarlo quando è passato, sa colorarlo quando è presente. Quando è futuro, è come la fantasia, sempre diverso, sempre atteso, sempre pieno del fascino di una donna.
L’agenda e il tempo sono come la casa dell’artista: cosparsi di immaginazione e sorpresa, di ispirazione e creatività.
F. Z.