VALANGHE DI ORDINANZE, DI DECRETI PCM, DI DISPOSIZIONI, DIVIETI, MA ANCHE DI INCENTIVI E DI BONUS – IL VIRUS, PERÒ, AVANZA – LE REGOLE VANNO RISPETTATE – ALTRIMENTI LE TRUPPE AL FRONTE
VALANGHE DI ORDINANZE, DI DECRETI PCM, DI DISPOSIZIONI, DIVIETI, MA ANCHE DI INCENTIVI E DI BONUS – IL VIRUS, PERÒ, AVANZA – LE REGOLE VANNO RISPETTATE – ALTRIMENTI LE TRUPPE AL FRONTE “Marcia o Crepa” titola un film anni sessanta. Oggi si marcia e si crepa. E in tutti i sensi : salute, economia, lavoro, imprese, attività, tempo libero e altro. Per i primi mesi della pandemia siamo stati bravi. Come ci hanno detto abbiamo fatto. Siamo rimasti chiusi in casa. Verso la metà di maggio come lucertole siamo usciti al sole. L’estate l’ abbiamo trascorsa come se non fosse successo niente. Vacanze, movide, discoteche, gite, viaggi, divertimenti e tanta voglia di dimenticare il tempo trascorso durante quella lunga quarantena Stolti! Eppure ce lo dicevano di non abbassare la guardia, perché il covid 19 non era stato sconfitto. Siamo noi colpevoli.Trasmettiamo il virus con gesti di amore : baci, abbracci, strette di mano o stando in compagnia di amici e di persone care. Il risultato è che siamo stati sommersi da ordinanze, da DPCM, d divieti e da raccomandazioni, tipo “indossate la mascherina, mantenete la distanza di sicurezza, niente assembramenti…” , ma anche da superbonus, da incentivi, da mezzi innovativi per spostarsi in città da una parte all’ altra. Perfino i banchi a rotelle a scuola. “All’apparir del vero…” direbbe Leopardi, ci siamo allarmati, impauriti, disorientati per il diffondersi rapido dei contagi e dei suoi effetti devastanti. Non eravamo preparati a questa annunciata sventura globale. Il governo ha tirato diritto, ma il coronavirus non fa politica. Avanza comunque. In molte città ci sono disordini, manifestazioni di protesta, ribellioni a chiusure e a limitazioni della libertà di esercizio e di movimenti. Gli ospedali sono assediati da ambulanze, che non riescono a scaricare i cosiddetti sintomatici o presunti tali. Ogni punto medico è preso d’assalto. Qualcuno che ha delle buone idee di tanto in tanto viene fuori e dà geniali soluzioni. Ne abbiamo conosciuto uno. È il Dott. Alessandro Cefaro di Genazzano. Ha creato una struttura che tutti i Comuni dovrebbero allestire. Basta un semplice coordinamento e reciproca collaborazione tra Comune, Carabinieri, Vigili, Protezione Civile, Croce Rossa, Medici di base, Associazioni di volontariato, per avere subito un Centro che guidi i cittadini in difficoltà. Un primo e immediato soccorso, senza ricorrere alle strutture ospedaliere, in caso di risultati non preoccupanti. Si fanno i tamponi senza file, senza Drive in, senza spostamenti, ma a casa, a scuola, sul posto di lavoro. Sì può fare tutto per sconfiggere il famigerato virus, iniziando dalle estreme periferie. Tuttavia l’ignoranza, il menefreghismo, la leggerezza, l’irresponsabile inosservanza delle regole creano caos e impossibilità a muoversi con ordine e razionalità organizzativa. A questo punto c’è solo una soluzione. Quale? “Si vis pacem para bellum”, se vuoi la pace prepara la guerra e guerra sia. Sì, ma con l’esercito già al fronte. Pino Pompilio