Valmontone, Giorno della Memoria: “ricordare serve ad imparare”
Per celebrare il GIORNO DELLA MEMORIA (27 gennaio 2015) l’Amministrazione comunale di Valmontone organizza due eventi: uno musicale, con uno dei più grandi chitarristi spagnoli di musica antica, l’altro letterario, con la presentazione di un libro che racconta una tragica vicenda fino ad oggi poco nota: la deportazione di 2.500 Carabinieri di Roma.
Il 24 gennaio, alle ore 19.00 nella Stanza dell’Aria di Palazzo Doria Pamphilj, si terrà il concerto di chitarra di Miguel Angel Jiménez (Conservatorio Superior Granada – Spagna) con una selezione diBrani dal Barocco Spagnolo di Santiago de Murcia.
Il 30 gennaio, alle ore 18.00 nella Stanza dell’Aria di Palazzo Doria Pamphilj, presentazione del volumedi Mauro Nasi “Calce e fiamma. Storia di deportazione, di fughe e d’amore”.
“Mai come quest’anno – commenta il vice sindaco e assessore alla cultura, Eleonora Mattia – questa giornata deve far riflettere, visto che cade il settantesimo anniversario dell’apertura dei cancelli di Auschwitz che rivelò al mondo intero l’orrore del genocidio messo in atto dai nazisti. Un evento musicale ed uno letterario ci daranno modo di vivere appieno questa ricorrenza, offrendo anche spunti di dibattito e di riflessione”.
“Per il Giorno della Memoria – aggiunge il sindaco, Alberto Latini – non basta ricordare con commozione il dolore di quelle atrocità, dando il giusto tributo alle vittime della Shoah, ma dobbiamo ribadire con forza sempre maggiore che gli errori del passato vanno tenuti saldamente a mente per non ripeterli mai più: basta con le guerre, con le persecuzioni politiche, razziali e religiose, con la sopraffazione dei potenti sui deboli. Il Giorno della memoria significa ricordare, per farne tesoro”.
GLI EVENTI:
L’evento musicale dedicato a Santiago de Murcia intitolato “Brani dal barocco spagnolo” vede protagonista il chitarrista spagnoloMiguel Angel Jimenez(Conservatorio Superior di Granada), dal 1997 professore del conservatorio superiore, noto per aver partecipato a programmi internazionali sostenuti dall’Agenzia Europea in Italia, Finlandia e Ungheria e anche al programma Intercampus Spagna-America Latina dell’Università Autonoma di Tamaulipas a Tampico, Messico. Ha partecipato come solista e membro in formazioni musicali dei più importanti festival spagnoli ed europei ed è specializzato in musica antica, nella quale possiede il titolo di professore di strumenti a pizzico del Rinascimento e del Barocco, che lo ha portato ad essere membro dell’Orchestra Barocca di Granada, del gruppo Sursum Corda, del duo Sesquialtera o del gruppo Zarambeques. È stato professore nei conservatori di Huelma, Bailén e Guadix, essendo direttore di quest’ultimo durante l’anno scolastico 2001/2002, ed è attualmente è professore di chitarra nel Conservatorio Superior de Música de Granada.
Il libro “Calce e fiamma. Storia di deportazione, di fughe e d’amore” di Mauro Nasi, invece, fa rivivere gli eventi personali del protagonista, Mario Ciavaglia, coincidenti con quelli di un importante periodo della storia italiana ed è il primo romanzo a narrare una vicenda semisconosciuta, e solo recentemente oggetto di attenzione: la deportazione di 2.500 Carabinieri di Roma. Mario Ciavaglia, nato a Cisterna nel 1923, fu infatti tra i carabinieri che a Roma il 7 ottobre 1943 (su ordine del ministro della Difesa nazionale della RSI Rodolfo Graziani) vennero con l’inganno disarmati, fatti prigionieri e deportati dai nazisti in modo da poter effettuare una settimana dopo, senza il rischio di una resistenza armata, il rastrellamento del ghetto ebraico (16 ottobre 1943). Inizialmente nello status di “prigionieri di guerra”, in seguito furono dichiarati “internati militari” (per non riconoscere loro le garanzie della Convenzione di Ginevra), e infine, dall’autunno del 1944 alla fine della guerra, “lavoratori civili”, in modo da essere sottoposti a lavori pesanti senza godere delle tutele della Croce Rossa.