Vis Artena calcio, Eccellenza – Prati il glaciale: «Quel pallone pesava come un macigno»
Il suo secondo gol stagionale è valso un pesantissimo passo in avanti verso la salvezza della Vis Artena. Francesco Prati, 24enne centrocampista centrale della squadra del presidente Roberto Matrigiani, è stato glaciale quando a pochi minuti dal termine della sfida interna con l’Audace Sanvito Empolitana si è incaricato del calcio di rigore decisivo: portiere spiazzato e tre punti di platino in cassaforte per la Vis. «Mi sono preso una bella responsabilità – dice il rigorista della squadra di mister Granieri -, vedevo i volti tirati dei miei compagni e poi ci si sono messe anche le proteste degli avversari che hanno allungato il tempo di attesa. Non nascondo che quel pallone pesava come un macigno vista l’importanza del momento della gara e dell’intera stagione. Ho deciso prima l’angolo dove tirare, per fortuna è andata bene». Prati ha deciso una gara giocata sul filo dell’equilibrio. «L’Audace ha confermato di essere una buonissima squadra, allenata da un grande tecnico come Ferretti. Serviva un episodio per risolvere quel match e il fallo su Proia mi ha mandato dal dischetto». Un gol che contribuirà a mettere alle spalle un periodo per lui non semplice. «L’anno scorso mi sono rotto il legamento e all’inizio di questa stagione ho sofferto abbastanza prima di riprendere a buoni ritmi – spiega Prati -, ora non sono ancora al 100%, ma ieri ho giocato senza particolari problemi e questo è importante per me». Stante la sosta pasquale, Prati e la Vis Artena avranno due settimane di tempo prima di tornare a giocare gare ufficiali. «Ora ci godiamo questo importante successo, ma siamo ancora a tre soli punti dalla zona play out e già da questa settimana inizieremo a preparare la trasferta di Albano. La squadra di Gagliarducci ha un attacco fortissimo e dovremo stare difensivamente attenti, è chiaro che per noi sarà una partita dura e una sorta di “remake” della finale di Coppa Italia. Abbiamo un po’ meno pressione di dover fare risultato – conclude il centrocampista -, ma non andiamo al Pio XII per fare una passeggiata».