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Dal portavoce del sindaco di Zagarolo riceviamo e pubblichiamo

Emanuela Panzironi1
Emanuela Panzironi

In relazione a notizie apparse su organi di stampa e blog online in merito al caso della famiglia egiziana residente a Zagarolo, gli uffici dei servizi sociali del comune di Zagarolo desiderano precisare quanto segue.

I servizi sociali del comune di Zagarolo conoscono la situazione di E. A. e delle figlie A. S. H. S. e A. S. H. A. e del figlio di quest’ultima, S. S., sin dal 2014 quando la ragazza è stata ricoverata all’ospedale di Lecco per il parto. L’ospedale segnalò il caso della ragazza quattordicenne al Tribunale minorile di Milano e in una nota informativa ai servizi sociali di Zagarolo per la residenza dell’adolescente nel territorio prenestino. Da questo momento in poi comincia il lavoro di stretta e reciproca collaborazione con i servizi sociali di Lecco per programmare e seguire il rientro della ragazza e del bambino a Zagarolo, luogo in cui la famiglia aveva comunicato che avrebbe vissuto.

In collaborazione con il consultorio famigliare dell’ASL RMG5, i servizi sociali si sono attivati sin da subito per un sostegno socio-economico e psicologico per seguire da vicino la maternità dell’adolescente e seguire e dare supporto psicologico ai componenti della famiglia, sostegno di cui la stessa famiglia necessitava.

A Dicembre 2014 i servizi sociali di Zagarolo vengono a conoscenza dalla signora E. A. di uno sfratto per morosità, ricevuto dal proprietario di casa con il quale aveva un contratto di affitto. Il proprietario di casa dichiarava di aver ricevuto il canone di affitto soltanto nei primi mesi dell’anno 2014. I servizi sociali del comune di Zagarolo, venuti a conoscenza dello sfratto in corso, si sono attivati immediatamente inviando al Tribunale di Tivoli una relazione sociale inerente la complessa situazione con la richiesta di rinviare lo sfratto ad un tempo congruo affinché la famiglia avesse potuto trovare il tempo di trasferirsi in un nuovo alloggio (prot. n°1222 del 19/01/2015). Grazie all’intervento dei servizi sociali di Zagarolo, dunque, si è scongiurato lo sfratto ed ottenuto un lungo periodo di proroga. In tutto questo periodo, quasi un anno di tempo, i servizi sociali di Zagarolo hanno proseguito il lavoro di mediazione con il proprietario di casa e con l’avvocato di quest’ultimo, con l’impegno da parte della signora E. A. di cercare un nuovo alloggio.

Nel corso dell’anno, nonostante le difficoltà economiche in cui versano gli Enti locali italiani, sono stati erogati dal comune di Zagarolo ben tre mandati di contributi economici della somma totale di 1.200€ al nucleo famigliare.

Il 1 Ottobre è tornato l’ufficiale giudiziario per convalidare lo sfratto e per la seconda volta, grazie ai servizi sociali di Zagarolo, si è scongiurato l’ennesimo sfratto in corso. Il lavoro è poi continuato con l’invio alla sig.ra E. A. di liste di agenzie immobiliari che indicavano appartamenti economici siti nel territorio di Zagarolo.

Il Comune di Zagarolo, infine, ha inserito la sig.ra E. A. in un bando uscito nel 2015 sugli affitti morosi, pubblicato dalla Prefettura di Roma, e la famiglia egiziana è risultata prima in graduatoria proprio grazie alla relazione dei servizi sociali: un risultato importante che porterà alla famiglia nuovi fondi economici da poter utilizzare nelle spese per la nuova abitazione.

In relazione a presunti “appuntamenti saltati”, infine, i servizi sociali di Zagarolo smentiscono categoricamente che si sia materializzato un caso del genere. Come si evince da questo lungo excursus, infatti, il sindaco di Zagarolo, Lorenzo Piazzai, l’assessore ai servizi sociali, Emanuela Panzironi, e l’intera amministrazione comunale dichiarano che la situazione della famiglia egiziana è stata sin da subito affrontata con tutta la delicatezza che impone un caso del genere.

Una risposta doverosa: LA VERITA’ NON HA DUE FACCE

Uno strano modo di rispondere ad un articolo pubblicato solo da noi e non come è scritto su organi di stampa e blog online. Siamo stati solo noi de La Notizia2 a pubblicare l’articolo sulle vicende della famiglia italianissima di E.A. e non egiziana come è scritto nel comunicato stampa. Abbiamo seguito da vicino tutta la vicenda, sin da quando ci è stata segnalata dal Consolato di Hurghada in Egitto, dove la famiglia risiedeva fino a che sono riuscite a fuggire dalle angherie di un padre padrone egiziano.

Circa 20 giorni fa siamo stati contattati dalla mamma di E.A., accorsa prontamente da Lecco per cercare di venire a capo della triste situazione che si era venuta a creare con lo sfratto esecutivo. Abbiamo anche personalmente interessato qualcuno vicino al Sindaco affinché intercedesse per scongiurare di mettere sul lastrico una intera famiglia. A dire il vero in quell’occasione la dottoressa dei Servizi Sociali era si presente, ma solo dopo che avevamo ripetutamente avvertito il nostro interlocutore che erano saltati diversi appuntamenti alla quale l’anziana madre si era presentata ma non aveva trovato nessuno.

A noi è stato riferito che sono stati elargiti solo 200 euro dei 3.000 promessi (200 euro mensili per un anno più 600 euro di un sussidio una tantum). E’ vero che è stata presentata una lista di appartamenti da affittare ma il canone più basso proposto era di 600 euro mensili ed alcuni, venuti a conoscenza della situazione, non hanno nemmeno voluto ascoltare l’impegno della madre a far fronte alle spese di affitto.

Per concludere e senza ombra di smentita, posso assicurare che gli appuntamenti ricevuti dai servizi sociali sono stati disattesi. Lo dimostrano le telefonate che la madre ci ha fatto dicendoci che stava aspettando inutilmente davanti agli Uffici. Un’ultima considerazione: se entro la fine di novembre non si trova una soluzione, le figlie verranno spedite ad Erba in Lombardia dalla nonna e verranno affidate dai servizi sociali in una casa famiglia, compreso il bimbo di meno di due anni avuto dalla nipote sedicenne. Ecco che qui ritorna la questione del buon padre di famiglia.

Ed è proprio al sindaco di Zagarolo Lorenzo Piazzai che ci rivolgiamo in prima persona sottoponendogli alcune considerazioni. Invece di mettere il mantello di buonismo, cerchi di risolvere (tra una aggiustata e l’altra del Regolamento comunale, nel quale non sta facendo una bella figura), quei problemi che stanno a cuore ai suoi concittadini. Sa quanto spende il comune per ogni persona affidata alla casa famiglia? E’ a conoscenza di quante persone vengono assistite? Si è informato da chi vengono gestite?

Lo faccia e vedrà che conviene di più dare un sussidio mensile alle famiglie, che mantenerle in strutture che, essendo un business, è logico che affondano mani e denti in questi appalti. Ma c’è di più! Come ho fatto io, cerchi di informarsi di quanti alloggi dispone il comune di Zagarolo proprio per i casi come questo! Lo sa o non lo sa che nella palazzina che ospita la Polizia Locale ci sono locali destinati ad abitazioni provvisorie? E’ a conoscenza che in Vicolo del Mercato c’è un appartamento sfitto dove prima erano situati gli uffici comunali? Sa dirmi quanti appartamenti in Via Gabi Nova sono stati occupati abusivamente senza che il Comune abbia fatto o stia facendo qualcosa per darli a chi ne ha veramente diritto? Ecco, sono queste le risposte che avremmo voluto sentire dal Sindaco o dall’Assessore preposto e non delle precisazioni che lasciano il tempo che trovano. Oltretutto non vere.

                                                                                              Antonio Gamboni  

 

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